Fermano in musica

Il Fermano, come l’intera regione Marche, ha sempre dimostrato un vivo interesse nei confronti del teatro e della musica, tantoché studiando la storia dei vari centri urbani salta subito agli occhi la sua costante capacità di rispondere ai gusti di un pubblico critico e l’abilità nel ridefinire regolarmente gli ambienti adibiti allo spettacolo e all’esecuzione musicale.


Risalgono all’epoca augustea i resti di alcuni teatri marchigiani, fra cui quello di Falerio e Firmum, giunti sino a noi per testimoniare la passione dei Romani nei confronti dell’intrattenimento che raggiungeva il suo apice durante fiere e feste religiose. Neanche in quell’arco di tempo che va dal periodo medioevale sino a tutto il Rinascimento la passione nei confronti delle rappresentazioni teatrali si esaurì. Infatti, mentre nel XIV-XV secolo venivano rappresentate sui sagrati delle chiese essenzialmente storie sacre con l’obiettivo di educare lo spettatore alla morale cristiana, intorno alla seconda metà del Cinquecento vi fu un ritorno allo spettacolo profano, inscenato in piazze, cortili e saloni nobiliari occasionalmente adibiti ad ambiente teatrale. Difatti sono numerose le documentazioni che attestano, intorno alla seconda metà del XVI secolo, la diffusione dei primi teatri stabili all’interno di ambienti pubblici come i Palazzi del Podestà.

 

In un periodo di notevole rinnovamento urbano, quale fu il XVIII secolo, vennero edificati per volontà di società condominiali e amministrazioni comunali nuovi teatri pubblici che nella loro architettura interna, riproponevano le distinte categorie sociali. Infatti, assistere a un concerto o a una rappresentazione teatrale dall’alto del primo e secondo ordine di palchi, conversare placidamente in foyers, caffetterie e salette d’incontro impreziosite da pregevoli suppellettili, rappresentava per la nobiltà cittadina un’occasione per fare mostra del proprio status sociale. In quei luoghi d’incontro e scambio culturale, le dame imbellettate e avvolte nei loro preziosi abiti di seta, discutevano con eleganti cicisbei mentre sfoggiavano esclavage, ricercati polsetti e muovevano con grazia gli immancabili ventagli. 
Durante il Settecento, il Fermano mise in scena soprattutto spettacoli melodrammatici, i quali risultavano molto meno costosi rispetto alle opere serie rappresentate sui palchi dei maggiori teatri marchigiani.

 

Mentre gli oratorii scenici godevano sempre di una certa costanza, si dovette attendere la seconda metà del secolo XVIII per assistere a opere buffe come farse e drammi berneschi. I paesi dislocati nel territorio fermano, invece, poterono assistere a concerti, operette o stagioni liriche in nuovi teatri stabili soltanto a partire dalla seconda metà dell’Ottocento. Inoltre queste strutture vennero pensate per poter accogliere adeguatamente non solo la nobiltà, ma anche i rappresentanti dell’alta e media borghesia, nonché dell’artigianato e del commercio. I teatri, dunque, mediante l’aggiunta di gallerie e loggioni divennero luogo d’incontro e crescita culturale per una cerchia ben più ampia rispetto a quella del secolo precedente.

 

Proprio per la sua rilevanza nella tradizione musicale e teatrale, il territorio Fermano è ancora oggi costellato di teatri che ospitano gli spettacoli più disparati e per la storia, la struttura architettonica, i preziosi apparati scenografici, le raffinate decorazioni pittoriche e plastiche, meritano di essere scoperti in tutto il loro fascino, magari lasciandosi trasportare dalla musica di insigni compositori locali.
Eppure visitare i teatri e scoprire la loro storia non significa soltanto conoscere un’opera architettonica impreziosita da affreschi, stucchi, velluti e sipari dipinti. Entrare in un teatro e indagare il suo passato è un modo per riflettere sulla sua natura etnoantropologica e sul fatto che sia stato luogo di finzione, spettacolarità, messa in scena ma anche fedele testimone del trascorrere del tempo, dell’evoluzione del pensiero e dell’ingegno umano. Il teatro è stato un fondamentale luogo d’incontro che ha favorito la nascita di idee, lo scambio di emozioni e la diffusione di una cultura musicale tuttora esistente.

 

 

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