Provincia di Fermo

Provincia-di-FermoLa Provincia di Fermo è una realtà piccola composta da 40 comuni (33 dei quali con una popolazione inferiore ai 5000 abitanti) concentrati su una superficie di meno di 900 kmq con circa 175.000 abitanti complessivi. Il territorio è caratterizzato da tre assi vallivi percorsi dai tre principali corsi d’acqua: l’Aso, l’Ete e il Tenna.

Il paesaggio tipico di quest’area è quello collinare che ha ispirato le opere di Osvaldo Licini, pittore nativo di Monte Vidon Corrado, ed è racchiuso tra un litorale lineare e in gran parte sabbioso e un’area montana compresa all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.

Un territorio circoscritto ma con uno spiccato senso di appartenenza e un’identità forte dovuta a un tessuto socio – economico con una prevalente vocazione artigianale di cui sono rappresentativi i distretti delle piccole imprese, tra i quali emergono quello calzaturiero (il più grande in Europa) e quello del cappello. Dalla realtà mezzadrile agricola alla bottega artigiana a conduzione familiare si è sviluppato a partire dagli anni ’60 un sistema diffuso di piccole e medie imprese manifatturiere caratterizzate da un’alta specializzazione e da produzioni di altissima qualità, riconosciute ed apprezzate in tutto il mondo. Ad oggi sono attive sul territorio oltre 20.000 imprese, di cui circa 8.000 del comparto manifatturiero, cifra rilevante se confrontata con la dimensione e la popolazione relativamente piccole del territorio, per un rapporto di quasi 1 impresa ogni 10 abitanti.

L’altra grande eccellenza del Fermano è la produzione agricola che si concentra soprattutto nella Valdaso e nelle aree montane, anch’essa capace di distinguersi per qualità e varietà di specie autoctone coltivate e per i prodotti molto apprezzati in particolare dai turisti, anch’essi in crescita nel nostro territorio. La frutta, il vino e i tartufi sono le eccellenze che meglio rappresentano il Fermano a tavola e costituiscono un biglietto da visita importante per i visitatori. Inoltre, il Fermano vanta, come anche altri territori delle Marche, un tasso di longevità molto elevato che conferma il livello di qualità della vita tra i più alti del nostro paese, come riporta la recente indagine del Sole24Ore sul BIL, il “Benessere Interno Lordo” che, nella valutazione della ricchezza di un territorio, tiene conto oltre che degli indici economici anche di quelli legati allo sviluppo di reti sociali e culturali.

L’Ente Provincia

La Provincia di Fermo è una realtà che sta muovendo i primi passi:, si è già dotata di uno statuto, ha attivato diversi servizi essenziali per la comunità e ha già incontrato tutti i Comuni del territorio per ascoltarli e sentire dagli amministratori locali quali sono i problemi più importanti e le soluzioni da poter attivare insieme in vista dell’approvazione del primo bilancio autonomo relativo all’annualità 2010.

Tra gli obiettivi principali dell’Amministrazione Provinciale di Fermo c’è, oltre a quello di garantire la piena efficienza per quanto riguarda le materie di competenza previste dall’art. 19 del TUEL, quello di diventare un punto di riferimento importante per il territorio coordinando l’attività di programmazione territoriale insieme agli Enti Locali e agli operatori economici, svolgendo un ruolo di facilitazione all’accesso delle risorse e incentivando le sinergie tra pubblico e privato.

In cima alla lista dell’agenda politica del Presidente Cesetti e della sua Giunta ci sono i temi ambientali, primo fra tutti quello energetico, riguardo al quale la Provincia ha fin da subito chiarito la sua posizione, dichiarandosi a favore della ricerca e della sperimentazione delle fonti energetiche alternative ma contrario allo sfruttamento delle biomasse che danneggiano le attività agricole tradizionali mettendo a repentaglio il delicato equilibrio ambientale e paesaggistico.

Altra priorità è il lavoro, quello delle maestranze e dei piccoli imprenditori soprattutto, in difficoltà in questo periodo di crisi e danneggiati da un sistema economico che non aiuta (e non premia) le piccole imprese, pur rappresentando la vera linfa dello sviluppo per il sistema Italia. Legate a doppio filo con le politiche occupazionali ci sono quelle per la formazione professionale su cui puntare per innovare e dare nuove competenze ai settori che hanno bisogno di una riconversione produttiva e allo stesso tempo riuscire a soddisfare il fabbisogno di saperi specialistici delle imprese. Non a caso tra le prime azioni previste dalle linee di mandato di Cesetti figura proprio l’attivazione delle Consulte Provinciali, quella del lavoro e la formazione in primis, per far dialogare il mondo dell’economia locale con gli amministratori e mettere in atto politiche che tengano conto delle vocazioni territoriali e di uno sviluppo armonico a vantaggio di tutti.

Altro tema strategico è la valorizzazione delle eccellenze locali, dall’enogastronomia ai prodotti manifatturieri, da veicolare all’interno dei circuiti di promozione nazionali e internazionali per migliorare l’attrattività turistica e fornire prospettive per la creazione di nuova impresa.

L’agricoltura praticata con metodi naturali e i prodotti biologici sono da considerare come una delle più importanti opportunità  di sviluppo cui andare incontro, anche per supportare il settore agricolo oggi in crisi, in particolar modo incentivando le attività dei circuiti di riscoperta delle colture dei saperi tradizionali, già presenti e attivi sul territorio. Dalla riscoperta delle risorse della terra e dalla valorizzazione del paesaggio come fattore culturale e identitario nascono anche le opportunità per innovare il settore turistico, attraverso la creazione di itinerari capaci di coinvolgere il visitatore in un’esperienza completa dal punto di vista sensoriale e intellettuale.

C’è poi la scuola, istituzione fondamentale per consentire ad una società di svilupparsi pienamente, per la quale la Provincia ha già predisposto il Piano di Dimensionamento individuando il fabbisogno di spazi e di opere di ampliamento per quanto riguarda gli edifici scolastici provinciali e supportando i piccoli comuni nella la localizzazione di aree strategiche per la nascita dei poli scolastici, necessari a contrastare lo spopolamento dovuto al taglio e accorpamento delle classi.

 


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