Chiesa di San Francesco, Ex Convento e Cappella Farfense
,
63833 Montegiorgio (FM)
Italia
Descrizione

CHIESA DI SAN FRANCESCO
L’imponente edificio del XIII sec., che si erge sul punto più alto del Paese, ha avuto origine da una precedente chiesa risalente al XI sec., detta di “Santa Maria Grande”. E’ proprio da questo sito che nasce il primo significativo insediamento del paese.

  

Nel 1263 la chiesa fu ceduta ai Francescani e venne riconsacrata al Santo. Proprio i Francescani rifondarono l'edificio in stile romanico-gotico. Il portale, in travertino, è opera del maestro Gallo e si presenta con un arco a tutto sesto decorato con un aspide, il basilisco e il leone che, nella tradizione cristiano-medioevale, rappresentano la disperazione, la presunzione e la superbia. Completano il portale due leoni stilofori ed una lunetta con lo stemma di Papa Sisto V, frate francescano e marchigiano, la cui ascesa al soglio pontificio permise ai frati di apportare radicali trasformazioni alla chiesa che divenne più imponente. L’ingresso originario era rivolto all’attuale Pincio e un’altra porta, nel lato opposto, accedeva al chiostro del convento mentre, all’interno, la chiesa si presentava a navata unica con lo stile semplice e funzionale tipico delle costruzioni francescane. Verso la fine del XVIII sec. la costruzione subì gli ultimi interventi acquisendo l'attuale stile neoclassico.

Annessa alla chiesa si trova la Cappella Farfense.

 

EX CONVENTO FRANCESCANO
Il convento francescano, attiguo alla chiesa di S. Francesco, negli anni ‘50 venne demolito, ricostruito e destinato a sede comunale. Furono salvaguardati il monumentale scalone settecentesco e il soffitto, decorato dal pittore Pio Panfili. All’interno sono ospitati la scultura “Il seminatore” dell’artista montegiorgese Gaetano Orsolini, la quadreria della chiesa di S. Francesco, della  famiglia Passari e dell’archivio storico comunale.

 

 

CAPPELLA FARFENSE
Sul lato nord della chiesa di S. Francesco vi è un ingresso che immette nella Cappella Farfense, unica struttura del duecentesco complesso monastico sopravvissuta alle svariate trasformazioni.

 

Adibita un tempo alla sepoltura di nobili famiglie montegiorgesi, si presenta come uno spazio unico con una volta a crociera in stile gotico divisa in otto compartimenti, a loro volta separati in due registri da fasce decorative. I pregevoli affreschi del '400, attribuibili alla scuola umbro-emiliana di Antonio Alberti da Ferrara, illustrano in questi sedici spazi la leggenda della Vera Croce, tema ricorrente nelle chiese francescane. Il ciclo pittorico, dal grande impatto emotivo, intrecciando verità e leggenda, tratta della complessa storia del legno della croce dove morirà il Cristo. Attribuibili ad altra mano e successivi, sono gli affreschi nei compartimenti murali, quelli delle scene della Morte e dell’Assunzione di Maria e quella di San Francesco che riceve le stimmate.

 

Oltre alle varie iscrizioni, per lo più funebri, notevole è la sepoltura della famiglia Alaleona costituita da una pietra raffigurante un cavaliere che giace con una spada lungo il fianco sinistro.

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