Pieve di San Salvatore
,
63812 Montegranaro (FM)
Italia
Descrizione

Il portale romanico fu riportato alla luce negli anni 1986-1987 - in seguito ai restauri eseguiti dalla Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici delle Marche - e apparteneva alla chiesa del SS. Salvatore. (*)

[*Il portale, pur se discretamente conservato, mostra nella parte interna varie manomissioni e nel prospetto esterno numerose corrosioni di diversa entità. Esso attualmente si trova in una inusuale posizione dovuta alle successive alterazioni del livello stradale.

Nel sec. XVIII il  vano del monumento è stato usato per la costruzione di un altare per mezzo di un raccordo interno e una nicchia in camorcanna e stucco;  con un tamponamento in mattoni sul filo esterno  si è chiusa in tal modo la strombatura. L'edificazione dell'altare in questione, purtroppo, determinò l'abbattimento della parte alta della strombatura dell'arco.

All'inizio di questo secolo, dopo che la chiesa mutò destinazione, venne tamponata la parte interna del muro e in tal modo l’altare fu nascosto.

Durante i lavori di ristrutturazione della Pievania venne tolto il tamponamento a mattoni esterno e riportato alla luce il portale in cotto.]

 

Si ipotizza che la pieve abbia avuto origini ben più’ antiche, anche se non esistono fonti attendibili a comprovarlo. Da alcuni inventari settecenteschi risulta che tale chiesa aveva tre cappelle, una dedicata al SS. Salvatore, l'altra alla SS. Trinità e la terza alla Vergine del Carmine e che nell'altare maggiore, all'interno di una cappella dorata, ospitava un quadro rappresentante il Cristo Risorto.

 

Lo splendido portale presenta una cornice esterna con preziose decorazioni in cotto elaborato e inserti in pietra scolpita. L'arco a tutto sesto, con portale strombato, ha la parte superiore cuspidata con all'interno una formella in cui vi è scolpita la croce greca. La strombatura ha una andatura ritmica creata dal susseguirsi di pilastrini angolari che si ripete poi per tutto l'intradosso. La decorazione, non speculare, presenta due differenti ornamentazioni nelle compassate; a sinistra possiamo notare due leoni posti di profilo uno accanto all'altro  da cui si sviluppa  verso l'alto un intreccio di steli e racemi che rimandano ripetutamente ad uno schema circolare; nella parte destra ritroviamo gli stessi elementi vegetali e all'interno di due nicchie rettangolari due leoni, di profilo, dalla folta criniera e dalla coda di notevoli dimensioni.

 

Il leone nell'iconografia romanica è una presenza costante e simbolo di giustizia, di difesa e di forza. I leoni doppi, come troviamo nella decorazione del portale, sono custodi del tempio.

 

La decorazione in cotto della cornice è costituita da tralci e foglie d'edera che, mediante un andamento sinusoidale, si intrecciano formando  al centro una  foglia  simile ad un cuore. Sotto l'architrave in entrambi i lati vi sono due animali la cui identificazione rimane incerta, considerato il cattivo stato di conservazione.

 

Testo a cura della Biblioteca Comunale “Enzo M. Conti” su scritti di Enzo Conti.

 

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