Chiesa San Gregorio Magno | scheda ospitalità

63832 Magliano di Tenna (FM)
Italia
La chiesa di San Gregorio Magno deve il suo nome al patrono del paese ed è situata nel centro storico di Magliano di Tenna. Venne costruita durante il XVIII secolo sui resti di un vecchio insediamento farfense.
L’edificio s’articola lungo l’ampia navata centrale decorata lateralmente da una serie di altari e di tele dei fratelli Ricci di Fermo, di Litterio Ricciardelli da Messina e di alcuni allievi del Gandolfi.
La chiesa di San Gregorio Magno è importante per un affresco di fine quattrocento attribuito intorno alla metà del XX secolo a Vincenzo Pagani situato a destra dell’abside. L’attribuzione ancora oggi lascia ampi dubbi sull’autenticità del pittore in quanto non ci sono testimonianze del Pagani a Magliano di Tenna ma l’impronta stilistica dell’affresco ci fa propendere verso di lui o verso un suo allievo.
Al centro della composizione troviamo la Vergine Maria che sorregge Gesù bambino seduto su un cuscino mentre afferra un cardellino. Quest’uccello infatti, così come la collana di corallo, sono simboli che rimandano alla Passione a cui il Bambino sarà chiamato. Alla destra della Vergine troviamo Santa Lucia, riconoscibile dall’attributo del piattino con gli occhi che stringe nella mano destra, mentre con la sinistra è intenta ad indicare dei membri di un confraternita in devozione ai lati di Maria. Tra i confratelli indicati dalla Santa, se ne distingue uno in particolare che sembra osservarci: l’intento è quello d’invitarci ad unirci nella preghiera in segno di devozione. Inoltre l’elevato numero di confratelli raffigurati dall’artista ne lascia intuire la probabile committenza dell’affresco.
Contrastante resta invece la figura alla sinistra della Vergine, un tempo identificata come Santa Vittoria la protettrice dei monaci Farfensi - nonché fondatori della vicina Santa Vittoria in Matenano - di cui un tempo la chiesa ne fu un antico insediamento. Sembrerebbero infatti mancare alla Santa raffigurata i tipici attributi che sono riconducibili a Santa Vittoria quali soprattutto la spada con cui è stata martirizzata.
Purtroppo oggi resta difficile identificare l’attributo di sinistra della Santa a causa dell’evidente lacuna che si è venuta a verificare, mentre resta riconoscibile nella mano destra la palma simbolo del martirio. Analizzando più nello specifico il frammento rimasto dell’attributo di sinistra è possibile riconoscere una parte della ruota dentata che fu invece lo strumento di tortura di Santa Caterina d’Alessandria. La ruota dentata e la palma sono infatti gli attributi con cui Santa Caterina viene rappresentata.